La storia di Battlefield è iniziata anni fa, con l’uscita del notissimo titolo Battlefield 1942. Una idea geniale da parte di un team di sviluppatori svedesi si è trasformata in un grande successo.
Battlefield ha un enorme pregio: aver creato un campo di battaglia di grandi dimensioni da giocare in prima persona, puntando al dinamismo e al divertimento, con l’introduzione nel gameplay dei mezzi come parte integrante e fondamentale.
Battlefield 1942 esce nel 2002 su PC introducendo per la prima volta la modalità Conquest, basata sulla conquista di bandiere e sulla dinamica dei ticket. Una formula che si dimostra validissima e molto adatta al gioco nei server pubblici, capace di coniugare i 3 aspetti fondamentali di Battlefield: mappe su larga scala, guerra tra mezzi e un elevato numero di giocatori coinvolti. Lo sviluppatore DICE dimostra di saperci fare e il titolo guadagna subito un posto tra gli sparatutto di successo.
Nel 2004 è la volta di Battlefield Vietnam, programmato sull’engine di Battlefield 1942, ambientato durante il noto conflitto bellico tra Americani e le forze del Vietnam del Nord, tra barche, carri armati ed elicotteri. DICE ripropone la collaudata formula Conquest aggiungendo alcune chicche, come la possibilità di ascoltare le canzoni mentre si è all’interno del veicolo.
Nel 2005 DICE segna un punto importante con l’uscita di Battlefield 2, con un engine rinnovato. Il gioco resta fedele alle sue origini ma gli viene un taglio “infantry”, raffinando sempre di più l’importanza ed il feeling del gioco di fanteria, coniugandolo perfettamente con la presenza importante dei mezzi di terra e di aria. E’ un successo notevole, numeri da capogiro per le vendite e per la presenza di player online, con picchi di 50.000 giocatori contemporanei in tutto il mondo. Fa la sua comparsa anche la tanto discussa modalità “5on5 infantry”, cioè senza i mezzi, che viene molto apprezzata dalle ladder.
Nel 2006 esce Battlefield 2142, una sorta di Battelfield 2 ambientato nel XII secolo. Il successo però è di gran lunga inferiore al suo predecessore ma sempre decoroso. Vari bug, un feeling non altrettanto convincente e forse l’ambientazione poco familiare, hanno contribuito a limitarne la diffusione.
Tra il 2008 e il 2009 la DICE è impegnata in due progetti orientati alle console: Bad Company e Battlefield 1943. Viene sviluppato un nuovo engine chiamato “Frostbite” che mette subito in mostra delle ottime potenzialità. Purtroppo nessuno di questi titoli arriva su PC, ma è solo una pausa di riflessione.
Nel 2010 esce su tutte e tre le piattaforme Bad Company 2, costruito sull’engine Frostbite che mette sul campo una vera novità, l’ambiente distruttibile, che aggiunge divertimento e una dimensione tattica al gioco sia in fun che in clan war. BadCompany 2 è caratterizzato da un minor numero di mezzi rispetto ai predecessori e dalla centralità del gioco di fanteria. Viene introdotta anche una nuova modalità accanto al Conquest, la Rush, che prevede il completamento di obiettivi in sequenza su un lungo percorso all’interno della mappa.
Le doti di resa grafica del Frostbite completano il quadro e determinano un successo enorme: circa 8 milioni di copie vendute e un picco di giocatori online di oltre 70.000 su tutte e tre le piattaforme. Questa volta la DICE (acquistata dalla EA) si rende conto che mettendo a confronto le console con il PC, è quest’ultimo ad uscire vincitore. Questo particolare modificherà la politica della EA smentendo clamorosamente la presunta fine della piattaforma PC per il gaming: Battlefield 3 uscirà su PC come piattaforma principale di sviluppo.
Battlefield Italia desidera onorare la storia ormai decennale di questa fortunata serie dedicando uno spazio a tutti i titoli passati della serie. I giochi passano ma restano sempre nei cuori di chi li ha giocati o, forse, è meglio dire vissuti accanto ad i propri compagni di clan.
avete tralasciato qualcosina
manca ad esempio Modern Combat uscito sulla prima Xbox
poi l’ambiente distruttibile c’era già nel primo bad company 🙂