ANTICHEATER per Battlefield: ecco come funzionano!

Partiamo da un punto fisso: Il problema dei cheater, i giocatori che imbrogliano, è una piaga che affligge i giochi da una vita non solo su PC ma ora anche su Console. Il cheater rovina il gioco e, crediamo, anche se stesso.

Volete sapere di più sugli anticheat in uso su Battlefield? Come funziona il nuovo anticheat che ha sostituito il “vecchio” Punkbuster? E’ vero che se un giocatore è molto bravo ora rischia di essere bannato? Vi daremo delle risposte chiare e semplici a queste ed altre domande in due puntate, qui sul nostro blog. Iniziamo subito e seguiteci con attenzione perché il tema è davvero interessante.

FAIRFIGHT e PUNKBUSTER

Non tutti sanno che dalla metà di Battlefield 4 gli editori del gioco, hanno cambiato programma di anti-cheater. Prima veniva utilizzato PUNKBUSTER (PB) come rilevatore anti-cheater, ora viene utilizzato FAIRFIGHT (FF). Prima di spiegare che cos’è FAIRFIGHT vi spieghiamo in breve come funziona PUNKBUSTER.

PunkBuster

Punkbuster fa una scansione del contenuto della memoria del computer locale. Ad un computer identificato come cheater può essere vietato il collegamento ai server protetti (il famoso “BAN”). Punkbuster funziona come un programma antivirus, scannerizzando tutti i codici sospetti del computer e identificando variazioni a quello del gioco. Questo programma di scansione della memoria è naturalmente limitato per non violare la privacy del cliente. E’ importante sapere che i cheat sono sempre riscritti, nascosti e in continua evoluzione in modo tale da non essere riconosciuti. Concludendo: i programmi anti-cheat più popolari non sono così efficaci, è un continuo inseguimento del codice e chi produce i cheat è sempre un passetto avanti.

Che cos’è Fairfight? Perché è diverso?

FairFight è un programma che in tempo reale rileva il probabile uso di cheat. FairFight non è invasivo, infatti non risiede sul computer del giocatore e non esamina i dispositivi dei giocatori cercando perennemente gli ultimi hack. FairFight utilizza un motore di regole di proprietà (GameChanger)  insieme all’analisi avanzata dei dati per valutare le azioni di gioco in tempo reale dei giocatori. FairFight combina modelli algoritmici che valutano una serie di marcatori statistici per identificare possibili imbrogli e incrocia tali misure con i report di gioco di ogni giocatore. L’obiettivo è identificare chi statisticamente ha un comportamento da cheater. Scopriamo come e se funziona.

Come funziona Fairfight?

Fairfight utilizza due approcci che si sovrappongono e si sostengono a vicenda per identificare gli imbroglioni: analisi algoritmica di statistiche dei giocatori e l’individuazione del cheat sul server di gioco. L’analisi algoritmica di Player Statistics (AAPS) confronta le statistiche di gioco di ogni giocatore attraverso una serie di misure di performance e li confronta con le medie derivate da tutti i giocatori. FairFight utilizza i risultati di questi confronti per trovare anomalie statistiche che correlano fortemente l’uso di cheat. Per evitare che i giocatori altamente qualificati non siano erroneamente contrassegnati come cheater, FairFight utilizza anche la Cheat Detection lato server (SSCD) per confrontare i risultati. SSCD di FairFight monitora l’andamento del gioco in tempo reale, scansiona i dati provenienti dal gioco in corso per identificare eventi e condizioni che non sono possibili (o che sono estremamente improbabili) da raggiungere senza l’uso di un cheat. Ad esempio, in un determinato sparatutto in prima persona, può essere impossibile per un’arma  uccidere (o anche colpire) un giocatore a una distanza superiore a 200 metri. Quando FairFight registra un’anomalia in tempo reale tramite SSCD allora quest’ultima viene considerata come una convalida dell’eventuale comportamento anomalo rilevato tramite AAPS (analisi delle statistiche non in tempo reale) e quindi identifica un possibile cheater. FF ha anche la possibilità di rilevare alcuni hack difficili da trovare come ESP (quello che mostra il nome degli avversari attraverso i muri). Questi hack possono venire rilevati a causa di lag generati durante il gioco, movimenti anomali o “prefire” troppo “telefonati”.

Una volta che il cheater è stato identificato la EA e la DICE possono decidere se sospendere temporaneamente o definitivamente il player. Possono anche aggiungere o eliminare le regole statistiche individuate da FF così come effettuare dei ripristini dal ban per certi giocatori. Tutto ciò non era possibile con Punkbuster. Per gli hacker incorreggibili, FairFight mantiene una lista di sospensione che viene regolarmente aggiornata con i giocatori segnalati come “cheaters”. E’ anche possibile bloccare il player su più giochi, a scelta della casa editrice. Inoltre FF è lato server, questo significa che è trasparente rispetto al client di gioco e lag o attacchi hacker non influenzeranno il gameplay. Insomma ci sono molti vantaggi ed è chiaro che FF usa un approccio totalmente diverso da Punkbuster usando l’analisi dei dati e non quella del codice.

Nella prossima puntata faremo un confronto tra FairFight e Punkbuster per capire meglio punti di forza e di debolezza. Seguiteci e commentate!

-In collaborazione con Reborn Ettore-

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