Dopo quasi due anni di oscurantismo EA e DICE mostrano le carte e svelano il nuovo capitolo che si chiamerà Battlefield 2042. E’ un chiaro riferimento al primo titolo della serie, Battlefield 1942, e un messaggio che conferma lo scopo di questa nuova fase del brand: una ripartenza della serie, cercando di unire il meglio di tutti i Battlefield e accontentare tutti i fan.
Stando alle premesse, BF 2042 sarà grande, epico e inclusivo: una esperienza di alto livello su tutti i piani di gioco che la serie Battlefield ha creato negli anni. Ci saranno combattimenti urbani, su spazi aperti, in cielo, in mare, al chiuso, nella vegetazione, nel deserto, tra i ghiacci. Una esperienza totale di guerra totale grazie anche alla combinazione delle modalità Conquista e Sfondamento in mappe da 128 giocatori (record per la serie). Ritroveremo le quattro classi di gioco dei Battlefield più recenti con delle peculiarità interessanti ma saranno gli Specialisti a interpretare questi ruoli: dei veri e propri personaggi, con un volto, una storia e un look personalizzato. Ogni Specialista sarà quindi basato su una classe e avrà una specialità unica, il resto del suo equipaggiamento sarà personalizzabile e potrà creare, come al solito, delle combinazioni di teamplay uniche.
Non ci sono molte altre informazioni ad oggi ma c’è quanto basta per capire che siamo di fronte, nelle intenzioni, a un titolo completo e curato, fatto per coinvolgere tutti i fan della serie, vecchi e nuovi. Il trailer ha mostrato con chiarezza numerosi riferimenti ai capitoli precedenti per (ri)creare quel legame speciale con il gioco che anima gli appassionati di Battlefield da quasi 2 decenni.
Tutto facile dunque? Non lo crediamo, ma siamo certi che questa volta la EA e la DICE sono molto ben consapevoli che si giocano il futuro del brand. Una mossa falsa ora, un gioco venduto come AAA ma che tripla A non lo è, una uscita prematura, contenuti incompleti, un gameplay confusionario e parziale, problemi tecnici o promesse che non possono essere mantenute significherebbero la fine. Perché è questo che abbiamo visto durante Battlefield V, un clamoroso caos nel pensare e condurre un progetto da vari punti di vista. E poi c’è stato Call of Duty che, con Modern Warfare prima Warzone e Cold War poi, ha mostrato una grande capacità di progettazione, sviluppo e gestione di un progetto completo e coerente, sinergico e coinvolgente. Già, perché molte delle scelte che la EA/DICE hanno fatto per BF2042 sono chiaramente ispirate da quanto fatto da Activision per il reboot di COD dal 2019 in poi (e si capirà meglio se uscirà il Battle Royale). Certamente, COD non ha l’obiettivo o la possibilità tecnica di creare una esperienza di gioco completa come invece la ha Battlefield (grazie anche al motore grafico), ma ha dimostrato che la qualità dei contenuti, la coerenza e una gestione intelligente basta e avanza per far divertire milioni di giocatori. E quindi, per Battlefield, o la va o la spacca come si suol dire.
Siamo certi che questa volta le risorse impiegate per lo sviluppo del gioco siano state sufficienti e la pianificazione più che adeguata. Niente lasciato al caso, nessun rischio o novità in mano a sviluppatori troppo inesperti per gestire un brand che ha 20 anni di storia. Era ed è necessario riconquistare i tanti fan della serie e dare delle certezze ai nuovi giocatori. Se per fare questo vuol dire “copiare” la gestione di Blizzard/Activision allora ben venga. Teniamoci pronti e vediamo se tutto andrà come previsto perché la sfida è notevole e non sarà semplice far quadrare tutte le variabili al crescere della complessità che, su questo ultimo Battlefield, pare essere al massimo livello.
Stay tuned.