Eterno dilemma e causa di flame epici nel forum (una volta) e nei gruppi Facebook (oggi). Battlefield è un gioco simulativo o arcade? La risposta potrebbe stupire molti giocatori perché, stando a quanto abbiamo visto di recente nei social network, l’opinione più comune è anche quella più corretta? Vi consigliamo di dare un’occhiata al sondaggio che abbiamo linkato e di leggere un po’ di commenti 🙂
Battlefield ha sempre attirato un pubblico di gamers più “adulti” e alla ricerca di qualcosa di più di un semplice FPS da giocare all’interno di quattro mura. Infatti il gioco offre uno scenario di battaglia complesso, combinando vari tipi di mezzi e fanteria. Da Bad Company 2 in poi la DICE ha anche introdotto la modalità Hardcore che toglie alcuni ausili al gameplay per renderlo un po’ lento e ragionato. Ma tutto ciò basta per farne un gioco tattico o addirittura simulativo? Con questo articolo e con il video di DearMax daremo una risposta definitiva.
Cos’è un gioco Simulativo?
Partiamo dai fondamentali e leggiamo le definizioni. Non servono grandi dibattiti, oggi abbiamo Wikipedia: “Un videogioco di simulazione è una simulazione sotto forma di videogioco. Il gioco cerca di simulare un aspetto della realtà e in genere richiede un misto di abilità, fortuna e strategia. Si cerca per quanto possibile di riprodurre l’esperienza reale come se il giocatore fosse veramente nella situazione rappresentata. Il gioco può essere ambientato anche in un mondo fantasioso, ma comunque il tema del gioco è affrontato in dettaglio come se fosse reale.”
Non serve aggiungere molto a quanto riportato da Wikipedia: un gioco è simulativo quando propone un’esperienza molto simile alla realtà. Degli esempi significativi sono i simulatori di volo e quelli di guida, senza dimenticare alcuni simulatori ad uso militare da cui poi sono derivati anche dei videogiochi. Ricordiamo che ha senso parlare anche di giochi semi-simulativi, una definizione un po’ più rilassata che permette di includere alcuni giochi di successo che dichiaratamente volevano simulare parecchi aspetti della realtà (vi ricordare America’s Army?).
Cos’è un gioco Arcade?
In questo caso dobbiamo differenziare tra definizione classica e definizione moderna. Ci aiuta sempre Wikipedia.
Definizione classica: “Un videogioco arcade (traducibile come “videogioco da sala giochi”) è un videogioco che si gioca in una apposita postazione pubblica a gettoni o a monete, costituita fisicamente da una macchina posta all’interno di un cabinato….Questo tipo di macchina, in un certo senso discendente del flipper, si trovava comunemente nei bar o in altri luoghi pubblici analoghi; le sale giochi spesso raccoglievano solo, o soprattutto, videogiochi arcade.”
Definizione moderna: “…l’importanza economica dei videogiochi nei luoghi pubblici è considerevolmente scemata a favore dei videogiochi per personal computer o per console. Per questo motivo, l’espressione videogioco arcade viene spesso usata per riferirsi alla generazione degli arcade “classici”, oppure anche per indicare il tipo di gameplay “arcade”, cioè rapido ed immediato, senza troppe pretese di realismo.”
In sintesi: un videogioco arcade “puro” è quello giocato nelle sale giochi all’interno dei ben noti “scatolotti” oppure, grazie al porting o al remake, all’interno delle Console e dei PC. Un videogioco dal “gameplay arcade” è quel gioco rapido e senza troppe pretese di realismo, ispirato alla semplicità e allo spirito dei progenitori puramente arcade. Esempi? Possiamo citare il mitico Pac-Man, Space Invaders o Street Fighters come arcade classici. Se vogliamo un arcade più moderno possiamo ricordare Quake o anche il famoso Call of Duty.
E Quindi Battlefield è…
Prima di rispondere alla domanda cerchiamo di elencare quali sono gli elementi del gameplay che possono influenzare il giudizio sulla classificazione di Battlefield. In altre parole: perché nasce il dubbio? Analizziamo le seguenti caratteristiche di Battlefield:
- Larga scala: si gioca in mappe da medie a grandi dimensioni (fino a 64 giocatori), ma non infinite, c’è sempre un limite che il giocatore non può superare.
- Tanti mezzi: ci sono sempre diversi mezzi sul campo di battaglia, salvo le mappe pensate solo per la fanteria, ma questi mezzi sono duri a morire, “rinascono” e sono spesso molto rapidi nel muoversi sul terreno.
- Grafica ed effetti speciali realistici: la potenza del motore grafico più recente, il Frostbite, arricchisce il gameplay con grafica ed effetti speciali, contribuendo a immergere il giocatore in scenari molto coinvolgenti ma sempre pseudo-realistici (la fisica spesso non è proprio realistica!).
- Tanti player in un server: tanti sì, fino a 64 player ma spesso, anche nella mappe più grandi, sembrano troppi, c’è un disordine e una vorticosità poco probabile in uno scenario reale.
- Riproduzione armi reali: molte armi di vario tipo che riproducono ciò che si usava in passato o anche in una guerra moderna, ma contengono varie semplificazioni per poter essere usate in modo rapido.
- Ambientazione: Battlefield è sempre ambientato in scenari credibili, anche ispirati a eventi storici realmente accaduti, ma si tratta di una verosimiglianza e non di una riproduzione.
Ragioniamo: un gioco un po’ più “complicato” della media non vuol dire che sia simulativo. Prendiamo per esempio ARMA che è sicuramente un gioco complicato: per quanto abbia caratteristiche semi-simulative, quando viene giocato in TDM, trasmette una esperienza di gioco sensibilmente diversa. Anche se un gioco ha delle componenti tattiche e strategiche non vuol dire che il gioco sia simulativo.
L’esperienza che possiamo avere in Battlefield ha degli aspetti che si ispirano alla realtà, il gameplay è ricco e più complesso di un Call of Duty, la grafica e gli effetti sono notevoli, ma tutto ciò NON fa di Battlefield un gioco simulativo. Sono troppe le componenti del gioco che sono state chiaramente sviluppate per creare un gameplay rapido e divertente, dove le componenti più tattiche non sono sufficienti a rendere il gioco simulativo o anche semi-simulativo.
Conclusioni
E’ la volta buona per porre la parola fine all’eterno dilemma? Probabilmente no, il tema scottante farà di nuovo capolino qua e là e scatenerà dei poderosi flame. Ma abbiamo voluto fare almeno un tentativo per giustificare quella che è la risposta corretta alla domanda posta nel titolo di questo articolo: Battlefield è un gioco Arcade secondo la definizione moderna del termine.
Non condivido sia il modo in cui è stato posto il quesito sia la sua conclusione.
Intanto eviterei di considerare Wikipedia come fosse “il verbo”, visto che su ci scrive chiunque, ma questo sarebbe il male minore. Il punto è un altro.
“Simulazione” e “Arcade” NON sono due concetti necessariamente all’antitesi, ma possono anche essere complementari.
Sarebbe meglio cercare su un dizionario (serio) le 2 definizioni.
(tratto da “garzantilinguistica”)
“Simulare = imitare, riprodurre artificialmente le condizioni in cui si svolge un processo o un fenomeno”
Mi sembra che già dal primo BF1942 ci siamo e il seguente, “Vietnam”, anche … e se consideriamo il 3°, BF2, che era ambientato in una simil-attualità moderna, non si discosta poi molto. Ovviamente dobbiamo sempre considerare che si tratta comunque di un videogioco al PC con le sue limitazioni, e pure articolato & complesso, non un simulatore “professionale” come potrebbe essere uno specifico hardware/software per l’addestramento dei piloti dei voli di linea (anche costosissimi, ovviamente).
“Arcade = si dice di videogioco per PC che emula un arcade o ne ha le stesse caratteristiche di velocità e di semplicità grafica”
Tralasciamo anche la definizione “classica” che tutti dovremmo ± conoscere dai vecchi videogiochi da “sala giochi” o bar e, successivamente, emulati col M.A.M.E., che Battlefield proprio non è… ma anche per estensione mi sembra una forzatura, visto che BF non è proprio un gioco da “corri & spara” e basta.
La questione è più complessa.
Beh… BF è cambiato molto negli anni, e non solo per via dell’aggiornamento tecnologico dei PC. Solo su questo dovrei scrivere una disquisizione apposita, ma per amor del breve cercherò di fare una sintesi.
La saga Battlefield non è stata improntata alla pura velocità e semplicità grafica. Non è la classica “arena generica sparatutto”, anche se (ormai) in tanti cercano di considerarla tale (forse solo per “limitazioni” proprie), anche se comunque non è un gioco improntato sul “realismo complesso” ma sulla “semplicità di gioco”. In ogni caso raramente le cose sono o bianche o nere, spesso sono una delle (potenzialmente) infinite sfumature di grigio.
Le mappe non erano proprio enormi (con Silent Hunter 2, ad esempio, un vecchio simulatore di sommergibili, avevo tutto il mondo a disposizione, anche se comunque la singola battaglia si svolgeva in un area specifica, ovviamente; non esisteva il “bordo mappa”) ma comprendevano comunque molto di più di una “semplice arena”… e (generalmente) si potevano usare ogni tipo di veicolo terrestre, aereo & marino (sottomarini compresi, in BF1942): altro che “arena generica sparatutto” ed erano tutti “graficamente simulati” ai veri veicoli storici (anche se “grezzamente” approssimati, ma questo dipendeva dalla limitata capacità grafica del PC dell’epoca).
Il “problema” è stata la sua evoluzione…
Giusto per fare un esempio:
Già dal BF1942 è stato un gioco sicuramente non improntato al realismo, visto che era previsto il respawn (in una partita si avevano molteplici vite), cosa che nei simulatori “classici” non c’è (anche se BF4 & BFH hanno comunque delle modalità di gioco dove si ha una sola vita; ma non basta questo a definire tutto un gioco “realistico”), però ogni danno fisico rimaneva se non si trovava un medico che lo curasse (così anche per i danni ai veicoli). Fino al BF2 compreso è continuato così… poi, per i motivi più vari (ho letto per catturare i giocatori casuali & senza pazienza di imparare un gioco e per fare concorrenza alla serie CoD… insomma: per soldi), la saga ha iniziato un lento declino sia con la grafica più appariscente (ambiente distruttibile = buono; levolution = apparenza scenografica eclatante ma fondamentalmente ben poco utile) che alla sempre maggiore “semplicità di gioco”: la salute che si rigenera da sola, i danni ai veicoli che si riparano da soli, una maggiore semplicità alle kill.
Su questo ultimo aspetto vorrei aggiungere una nota personale.
Dopo + di 2000 ore di gioco su BF2 (e un tot su BF1942), alla chiusura di Gamespy sono passato prima @ BF3, poi BF4 & BFH. La prima cosa che ho notato del gioco in se (orpelli grafici a parte) è senz’altro la maggiore facilità di uccidere… ma non solo, anche una incredibile facilità del “vecchio” HeadShot (colpo in testa). Con BF2 era veramente difficile, bisognava conoscere bene l’arma che si usava e avere una buona pratica… in BF3-4-H, spesso, anche in mitragliate sparate a casaccio e d’impulso (un nemico che sbuca all’improvviso da dietro l’angolo) il gioco segna anche un “HeadShot”… quando ho proprio visto che la raffica andava principalmente al torace.
Secondo me, oltre che aver “semplificato” in qualche maniera questa meccanica, devono anche aver ampliato le HitBox dei pupazzetti… rendendo tutto più “facile” per gratificare il giocatore “casuale” & “temporaneo”… che poi, invece di lamentarsi delle difficoltà del gioco, ne loda il divertimento a conoscenti ed amici… aumentando potenzialmente le vendite.
Scritto questo, nonostante sia (necessariamente) una estrema sintesi della questione, arrivo alla mia conclusione.
La saga Battlefield è iniziata come un “simulatore semplificato” di guerra globale (andate a rivedervi come pubblicizzava la EA questo gioco all’epoca) dove contava anche la tatticità e il gioco di squadra, però… forse, all’inizio, anche per la limitata tecnologia dell’epoca, poi (temo) principalmente per fare soldi… non ha cercato di ottimizzarne gli aspetti più “realistici” ma di esagerare con quelli più “giocosi” (mi si conceda il termine).
Di conseguenza, secondo me, è di fatto un “simulatore semplificato” che, con il tempo, è diventato sempre più… “generico & facile” da giocare per attirare anche i giocatori “della domenica” che pensano che tutti gli FPS sono sempre e solo “corri, salta & spara” (appunto come i vecchi M.A.M.E arcade), dove non conta niente il contesto (storico/realistico o meno) ma solo l’abilità ad uccidere e (possibilmente) senza nemmeno voler “faticare” un minimo per farci un pò di pratica, dove tutti gli accessori più complessi per armi e mezzi sono cose da “noob” (sopratutto quelle subite e non usate) e dove chiunque non gioca come loro… di “mano & adrenalina” ma senza “cervello & ragionamento”… sono solo “abietti camper”.
Perciò, anche se con il tempo e le varie edizioni è migliorato (in parte) nell’aspetto grafico/scenografico ma ha peggiorato nell’aspetto “realistico-simulativo” scadendo troppo nel “generico-semplicistico”… definirlo proprio un “arcade puro”, e addirittura in antitesi ai “simulatori” mi sembra una forzatura, oltre che non conoscerlo proprio… oppure si sta semplicemente cercando di “giustificare” quella (tragica) deriva alla semplificazione e all’appiattimento, implementato per attirare tutti i giocatori possibili e immaginabili solo per “fare cassa” e cercare di fregare la concorrenza.
Questo, ovviamente, è il mio pensiero e sono sempre pronto a confrontarlo serenamente e pacificamente con chiunque fornisca opinioni serie ed argomentate.
DSP