[R.A.] Miller in visita alla DICE

[R.A.] Miller è volato fin a Stoccolma per visitare gli studi svedesi di DICE. Ecco il suo racconto della speciale giornata tra i creatori di Battlefield 3. Buona lettura! Ringraziamo [R.A.] Miller per l’articolo.

Come ogni anno, anche questo agosto mi ha visto in volo verso la capitale svedese, ossia Stoccolma.

Tra tutte le bellezze locali e le curiosità, questa volta ho voluto provare ad introdurmi negli studi della DICE (Digital Illusion Creative Entertainment), casa di sviluppo di una serie a me molto cara, ossia Battlefiled.
In tanti anni che vado a Stoccolma, questa è la prima volta che collego il fatto che la sede della software house si trova proprio in una città che conosco bene.
Avendo trovato l’indirizzo sul sito stesso, la mattina del 4 agosto mi decido ad andare non sapendo bene cosa o chi mi sarei trovato davanti.
Per anni, sui forum ed in clan, abbiamo parlato della DICE e dei suoi prodotti, tra cui i vari Battlefiled ma anche il virtuoso Mirror’s Edge.

Ora ero convinto di vedere di persona una casa di sviluppo di videogiochi.
Intanto mi accorgo che la sede si trova in un palazzone di vetro che si affaccia su Slussen, la zona delle chiuse che divide il lago Mälaren dal mare Baltico oltre a guardare il più bel panorama di Stoccolma, ossia la Gamla Stan (città vecchia).

In questa foto si notano in alto a destra, agli ultimi piani due scritti enormi: EA e DICE

 

Una volta arrivato lì entro e all’ingresso trovo un cartello con le varie società presenti nel palazzo. salgo al secondo piano e tra un lavoro e l’altro, trovo due porte di vetro chiuse da una tastierina numerica, che hanno stampato sopra DICE.
non sapendo bene cosa fare vengo fermato da un ragazzo gentile che mi chiede il motivo della presenza. Con un po’ di faccia tosta e beata ingenuità spiego in un inglese non propio da 10 e lode che sono venuto a curiosare, conosco la società, milito in un clan di Battlefield e lavoro con il miglior sito di videogiochi in Italia (un po’ di pubblicità non fa mai male ).
Lui cortesemente mi spiega, almeno da quello che capisco, che non sono soliti ricevere visite dalla gente ma alla fine dopo qualche minuto di discussione del quale ho capito poco e nulla, con un sorriso mi fa entrare e si rivolge a 3 splendide segretarie (adoro gli svedesi per i modi e non solo ) spiegando loro chi sono e cosa ci faccio lì. Dopo un po’ decidono che possono farmi vedere l’area “pubblica” della SH che intendono come hall, un corridoio che dall’ingresso si apre su alcune stanze e sale conferenza. In pratica, mi spiega il ragazzo, la zona nella quale trattengono i rapporti con la stampa.

mi spiega come l’intera DICE si sviluppa suu due piani di circa 500 mq l’uno e nel suo interno lavorno più di 200 persone. Purtroppo il numero esatto l’ho dimenticato ma alla fine mi accorgo che è una cosa molto grossa. Dalla vista mozzafiato dell’atrio, ci muoviamo lungo il corridoio ed arriviamo in una sala riunioni e conferenze, una delle sale che usano per riunioni interne ed anche con gli invitati esterni. La sala ha chiaramente una


In questa foto, di spalle al panorma si nota la postazione dimostrativa, accanto al tavolo riunioni ed il ragazzo che mi ha fatto gentilmente da giuda.
Tornando sul corridoio, percorso da un via vai di persone, mi fa notare la loro vetrina dei trofei, ossia una bacheca dove hanno raccolto tutti i premi ottenuti in questi anni, il tutto sempre accompagnato da alcune postazioni dimostrative


Qualche altro passo in avanti ci porta ad una sala dimostrativa dove, mi spiegava M.K., vengono accompagnati i giornalisti per vedere e provare i prodotti. Si notano, infatti, parecchie postazioni di xbox360, sempre accompagnate dall’ottimo panorama svedese.
Alla DICE non si sono fatti mancare nulla 


Usciti dalla seconda sala, ritornati quindi sul corridoio principale mi imbatto in un premio alle copie vendute di Battlefield Vietnam. Ovviamente non mi sono lasciato sfuggire la foto commemorativa per un titolo a dir poco sottovalutato ma di grande carisma.

Una seconda vertrina commemora tutta la serie di Battlefield, con un certo orgoglio aggiungerei.


Ma anche con un po’ di rammarico, infatti la visita è sul finire.
Oltre questa zona, considerata “pubblica” altre due porte vetrate e chiuse da appositi codici, portano alla zona “privata” di puro sviluppo e -ovviamente- a me preclusa, quindi oltre all’acquario che mi divide dalle zone off limit sono costretto a tornare verso l’ingresso, dove troneggia l’immagine dell’imminente Battlefield 3.

Dietro di me c’è una specie di shop dove vengono raccolti materiali da dare alla stampa a titolo divulgativo, se non ho capito male, ma del quale non ho una foto.
Avrei voluto fare tonnellate di foto ma mi rendo conto che la mia visita non è stata organizzata ed è risultata insapettata, facendo togliere del tempo a chi mi ha cordialmente seguito ed illustrato varie cose.
Ovviamente non ci siamo sbilanciati sui progetti ma non ho potuto trattenermi dall’elogiare la beta di Battlefield 3 complimentandomi per il lavoro svolto, e ringraziando a nome del clan e del sito, per la cortesia e il tempo concessomi per la visita.
Alla fine del tour, scambiandoci saluti (ed anche la mail)e due parole di cortesia è emerso che la mia giuda si chiama MIKAEL KALMS, programmatore legato alla serie di Battlefield e ad altri lavori.
Uscito dall’edificio ho tirato le somme sulla visita: non sapevo cosa aspettarmi, dopotutto non è come entrare in un negozio, non sapevo chi avrei vistoe come sarebbe andata e se anche ammetto che il tutto è stato breve non posso che considerarmi soddisfatto, avendo trovato tanta pazienza e cortesia da parte loro nell’accogliermi ed illustrarmi le cose.
Ringrazio molto Mikael per il tempo concessomi, la cordialità e il tempo impiegato per tutte le spiegazioni.

Ringraziamo [R.A.] Miller per l’articolo

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